martedì 19 agosto 2008

Aggiustatore di cocci

Se potessi scegliere, nel XXI secolo, che lavoro fare, sceglierei di fare l’aggiustatore di cocci, come il salvifico vecchietto de La Strada Verso Casa di Zhang Yimou,o, al limite, il risolvitore di problemi, come il provvidenziale Signor Wolf di Quentin Tarantino.
Certo, in un caso saprei riparare una ciotola dipinta a mano con la millenaria sapienza manuale di un errante artigiano cinese, nell’altro saprei sbarazzarmi di un cadavere senza testa ripulendo e profumando l’auto che lo conteneva in soli 30 minuti.
Che poi forse, al di là di un certo snobismo stilistico o di facili preconcetti morali, è lo stesso lavoro.

Comunque, La Strada Verso Casa (film sull'amore,sull'amore per l'istruzione, e sull'importanza del passato come veicolo per costruire il futuro), non sfiora nemmeno la potenza narrativa di Lanterne Rosse o la grazia visiva di Hero…eppure resta, dopo averlo visto, un’urgenza di ritorno alla più ridotta ed elementare semplicità delle dinamiche sociali umane, ritorno ad un luogo, ad uno spazio, ad un tempo, in cui se ti scegli un ruolo e lo difendi fino alla fine, ogni cosa se ne va da sola al posto giusto.
D'altronde, come potrebbe essere altrimenti, laddove nella peggiore delle ipotesi,esiste un aggiustatore di cocci.
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