martedì 26 agosto 2008

Anniversario

Le immagini di cui, con dita sicure, riesco a disegnare i contorni,
poche.

Le parole di cui, distintamente, riesco ad udire la voce,
ancora meno.

Il vuoto,
enorme.
Irrisolvibile percezione fisica dell'assenza di qualcosa che non conosci, ma che sai essere importante quanto il respiro stesso.
Anello strappato dalla catenella di carta dell'esistenza.
Patrimonio (come lo intenderebbe Philip Roth) disperatamente mancante.

L'eredità umana,
immensa.
Amata e ingombrante, per noi che non abbiamo mai saputo farne buon uso.

E mentre ti chiediamo scusa per questo goffo annaspare di naufraghi con un solo remo,
quello che rimane è la certezza che senza di te, non avremmo mai amato così tanto
il motore di una moto
......l'albero di mele aggrappato al pendio dell'orto
............la bontà del dolore

...........................l'abbaiare del cane
il suono della chitarra.

sabato 23 agosto 2008

Fanta-Colossal

Torno ora dalla visione de Il Principe Caspian, secondo capitolo (cinematografico) delle Cronache di Narnia. (C.S.Lewis, Belfast, 29 novembre 1898 – Oxford, 22 novembre 1963)

L'ho visto nel nuovo fighissimo multisala di Spinetta Marengo (AL), dove un senso delle proporzioni architettoniche tipicamente yankee fa si che tu ti senta un Lillipuziano in adorazione praticamente in ogni ambiente in cui ti trovi (dalla mega-hall, alla mega-sala di proiezione, al mega-banco argentato del fast food...), dove i mega-cessi sono talmente puliti che potresti far rotolare x terra i tuoi mega-pop-corn e poi mangiarteli in tutta tranquillità...e dove, tra l'altro, la leva dello sciacquone evoca con chiarezza imbarazzante la forma di un mega-cazzo d'acciaio. (giuro che non è un delirio Freudiano, è proprio così)

Il film, com'era ovvio, mi è piaciuto molto meno del primo (sarà la tendenza ad imitare smaccatamente, a costo di inutili inesattezze letterarie, qualcosa di già visto e meglio rappresentato), ma se non altro mi spinge ad una seria riflessione sulle dinamiche della mia sensibilità cinematografica...

Inutile negarlo...nonostante apprezzi quasi ogni genere di film, sono una di quelle persone che davanti al Fanta-Colossal (o al "fanta" in generale) piega il capo sconfitta...insomma, basta un banotto in vesti principesche a cavallo di un frisone, o la planata di uno stormo di grifoni sul campo di guerra, l'avanzata inarrestabile di una compagine di tronchi inferociti, o il tifo da hooligans di 2000 stronzi che assistono alla solita partita di Quidditch, il tutto condito da echi di corni, tamburi, grancasse e violini, per farmi andare in brodo di giuggiole.

Inoltre, piango tutte le volte che vedo Babe Maialino Coraggioso.

E allora?!! Qualcosa in contrario?!!!!

A proposito...mega-menzione d'onore a Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino...splendidi imperatori della cattiveria nel pacifico e noiosissimo Regno di Narnia.
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venerdì 22 agosto 2008

Serietà professionale

Dai 6 ai 12 anni c.a., un solo mestiere ha occupato i miei sogni di bambina: volevo fare la veterinaria.
Un giorno presa da sacro furore Ippocrateo tentai di operare una farfalla con un'ala rotta usando come bisturi uno stuzzicadenti, ed immergendola in un barile d'acqua per farla rinvenire quando vidi che non si muoveva più.
Avevo 6 anni, e quel ricordo mi perseguita ancora oggi, sebbene all'epoca fossi fermamente convinta di aver fatto tutto il possibile per curare e salvare il povero lepidottero

Giovedì 21/08/08
Di anni ora, ne ho 33.
Il TG1 annuncia la decisione delle autorità australiane di sopprimere il balenottero Colin (link)
A quanto pare i biologi marini non sono riusciti a fargli riprendere il largo, e date le drammatiche condizioni del piccolo mammifero preferiscono non allungare oltre le sue sofferenze.
Alle prime 2 immagini del servizio, sto già piangendo, ma in virtù del mio fallimento di bambina in totale buona fede, non voglio commentare il fatto in sè, la bontà dei tentativi fatti, la decisione presa, il labile uso del verbo "riuscire" in un mondo in grado di produrre cessi portatili e cagnolini robot...
Però, mentre mi asciugo le lacrime, il giornalista del TG1, con il tono semiserio di un imbonitore da fiera, pronuncia queste parole:

PENSATE CHE SIA GIUSTO FAR MORIRE IL BALENOTTERO COLIN? FATE SAPERE LA VOSTRA OPINIONE VOTANDO NEL NOSTRO SONDAGGIO AL SITO DEL TG1.

In preda allo sconforto,cambio canale, pensando che tornerò a guardare il Telegiornale quando il Telegiornale tornerà ad avere ALMENO la stessa serietà professionale di una bambina di 6 anni che tenta di salvare una farfalla morente con uno stuzzicadenti.
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martedì 19 agosto 2008

Aggiustatore di cocci

Se potessi scegliere, nel XXI secolo, che lavoro fare, sceglierei di fare l’aggiustatore di cocci, come il salvifico vecchietto de La Strada Verso Casa di Zhang Yimou,o, al limite, il risolvitore di problemi, come il provvidenziale Signor Wolf di Quentin Tarantino.
Certo, in un caso saprei riparare una ciotola dipinta a mano con la millenaria sapienza manuale di un errante artigiano cinese, nell’altro saprei sbarazzarmi di un cadavere senza testa ripulendo e profumando l’auto che lo conteneva in soli 30 minuti.
Che poi forse, al di là di un certo snobismo stilistico o di facili preconcetti morali, è lo stesso lavoro.

Comunque, La Strada Verso Casa (film sull'amore,sull'amore per l'istruzione, e sull'importanza del passato come veicolo per costruire il futuro), non sfiora nemmeno la potenza narrativa di Lanterne Rosse o la grazia visiva di Hero…eppure resta, dopo averlo visto, un’urgenza di ritorno alla più ridotta ed elementare semplicità delle dinamiche sociali umane, ritorno ad un luogo, ad uno spazio, ad un tempo, in cui se ti scegli un ruolo e lo difendi fino alla fine, ogni cosa se ne va da sola al posto giusto.
D'altronde, come potrebbe essere altrimenti, laddove nella peggiore delle ipotesi,esiste un aggiustatore di cocci.
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venerdì 15 agosto 2008

Ukiyo-e

Avrei dovuto trascorrere il ferragosto come addetta alla spesa nonchè commensale alla tavola di una comunità-ricovero per malati psichiatrici, sistemata nel cortile e imbandita presumibilmente con maialini arrosto, salsicce al finocchietto, lunghi spiedi sfrigolanti...in compagnia di malati, operatori e volontari provenienti dai 4 angoli del pianeta europa...
Poi non se ne è fatto nulla.
Cio nondimeno, mentre seduta al balcone di casa, osservo la bufera di vento e grandine che si offre ai miei occhi di goduta spettatrice, ho una fugace ed apocalittica visione di quello che mi sono persa:
tovaglie che lottano disperatamente contro il peso del pentolame, decise a prendere il meritato posto nell'Alto dei Cieli, alberi che muggiscono furiosamente tutto attorno allo stupore dei malati e ai canti goliardici dei finto-sani, vorticanti colonne di foglie e fiori strappati alla madre-pianta, che vagano ubriache nel bel mezzo della fiesta , ortaggi e braciole fluttuanti che per uno studiato gioco di prospettive vanno a sostituirsi alle facce attonite dei commensali come in un dipinto di Magritte...
Peccato.
Come consolazione per non aver preso parte a cotanta magnificenza, decido di fare esercizi di lingua giapponese.

Il panorama al mio balcone, questo:

domenica 10 agosto 2008

Allergie

Irasshaimase!!
Benvenuti!!

E' strano, ma da quest'anno, se mi espongo alle infide radiazioni solari anche solo per mezz’ora, assumo poi l’aspetto della rana pomodoro del Madagascar e sono condannata ad un’intera settimana di bagni nell’aloe vera e sabbiature di cortisonici. Nell’attesa che questa nuova e sorprendente calamità scompaia com’è venuta (o al limite nell’attesa di sviluppare qualche fantasmagorico potere mutante come gli eroi Marveliani), oggi mi guardo le Olimpiadi, sonnecchio pigramente e aspetto inutilmente , decido testè di aprire un blog, e come sempre nei momenti di sconforto mi chiedo come sarebbero andate le cose se…
Come sempre, non avendo trovato una risposta, mi guardo un bel film divorando un guaritivo tubo di Pringles, e mi consolo nell'autoillusione che forse aveva ragione il Pangloss di Voltaire…forse meglio di così non sarebbe potuta andare.