giovedì 30 ottobre 2008

L'Immagine più triste

La politica, dicevo, mi annoia, o mi fa incazzare.
Ultimamente, più la seconda, direi.
Ho sempre pensato che i nostri politici non avessero abbastanza forza, abbastanza palle, abbastanza ingordigia per esaurire le risorse di questo paese gettandolo in pasto alla più nera crisi identitaria.
Avevo torto.
Quindi, solo alcune constatazioni che hanno a che fare con la gestione del Pianeta Italia, e qualche link a voci molto meno approssimative della mia...

1) Secondo l’OCSE, l'Italia, con balzo da leone, è salita al sesto posto in classifica per divario tra le classi sociali, surclassata solo da Messico, Portogallo, Polonia, Turchia e Stati Uniti.
Tempo al tempo! Non sia mai che ci mettiamo in competizione con gli amici ammericani, ma agli altri 4 possiamo senz'altro dare del filo da torcere.

2) Secondo il Financial Times, invece, la condizione dei mezzi mediatici in Italia si può definire come una “situazione nord-coreana”.
Solo? Pensavo peggio. Ma comunque chissenefrega, la credibilità dei TG e la realtà di parola e informazione sono l'ultimo dei nosri problemi, no?
NO??!!!
No. Infatti. Anche perchè, come si è visto,il passo che va dalla manipolazione dell'informazione all'evocazione delle forze dell'ordine nelle Università, è un passo da formica.

3) Se pensate che i record italiani siano finiti, sappiate che la città di Taranto, grazie alle connivenze tra politici e industriali, risulta essere la città più inquinata di tutta l'Europa Occidentale, e chi commette l'imprudenza di partorire in quelle zone potrà finire sul Guinnes dei Primati come il primo genitore al mondo ad avere un figlio di 10 anni ammalato di tumore da fumo.
Per risolvere il problema, il nostro Governo prospetta la reintroduzione del nucleare su suolo italiano e rifiuta ostinatamente di aderire al pacchetto-clima contro le emissioni nocive proposto dall'UE perchè, dice, troppo oneroso per le imprese italiane...naturalmente l'Ilva di Emilio Riva ringrazia, e del resto Belusconi, bontà sua, non vive mica a Taranto.

4) Intanto, preoccupati dalla sollevazione di massa di questi giorni," i Ministri dei Temporali, in un tripudio di tromboni", vanno in tv a dirsi scandalizzati perchè in Italia, dal 1980 ad oggi, gli Atenei Universitari da 40 che erano sono diventati 95 (e qui viene quasi voglia di intonare "Contessa", canzone che cantata in un normale contesto democratico ho sempre trovato detestabile, come tutti gli slogan, ma che a sto punto..."Del resto, mia cara, di che si stupisce?/ anche l'operaio vuole il figlio dottore...")

5) Conseguentemente a questo inammissibile proliferare di cultura, per evitare gli sprechi, i corsi inutili, il vergognoso subordine degli studenti ai sistemi clientelari, i Ministri dei Temporali, ben lungi dall'idea di prendere a mazzate i baroni, cancellare i Corsi Triennali in Manutenzione dei Peli del culo della Giraffa della Nubia, riorganizzare e ridistribuire i già pochi fondi a disposizione, sparpagliandoli ad esempio negli umidi scantinati dove i nostri ricercatori cercano di fare il loro malpagato lavoro, decidono di infliggere al mondo scolastico, accademico e a quello della ricerca tagli arbitrari per 8 miliardi di €.
Poi però (pensa che ridere!!) le università, se vorranno, potranno evitare la bancarotta trasformandosi in Fondazioni Private che nella migliore delle ipotesi faranno stipendiare i loro ricercatori in biologia ambientale dall'Ilva di Emilio Riva e quelli in medicina e farmacia dal Gruppo Menarini.

Se non fosse abbastanza, cosa vedo oggi, navigando distrattamente nella blogosfera, all'interno di un servizio sugli scontri studenteschi di ieri in Piazza Navona?! (consiglio vivamente a tal riguardo la lettura dei suggerimenti di Cossiga all'inesperto Maroni appena qualche giorno fa...seguiti, verrebbe da pensare, pressochè alla lettera.)

Vedo,dicevo, l'immagine più triste di questa triste e irrefrenabile corsa verso lo sfascio economico, sociale, culturale, ambientale...
La vedo lì, stampata sul monitor come uno schiaffo a mano aperta.

E non è l'immagine del vampiro politico, del disastro ecologico, dell'orgogliosa e sbandierata ignoranza dell'italiano medio o della faticosa e soffocata sopravvivenza dell'italiano colto.
Non è nemmeno quella dei novelli squadristi che avanzano sulla folla con le loro belle spranghe tricolori alte nel vento.
A cose così, ormai, siamo abituati.

E' invece quella di un povero Pinocchio di legno rubato ad un negozio di giocattoli della Piazza, utilizzato anch'esso per sdradicare a bastonate il malcontento dei manifestanti, e poi abbandonato in terra,
impotente,
spaventato,
contorto,
ignorato,
calpestato,
immobile.

Così, mentre guardo desolata Nùmenor e Atlantide sprofondare nel fuoco ed essere inghiottite dagli oceani, davanti al corpo esanime di questo burattino di legno di dimensioni quasi umane, mi sale un groppo alla gola, e l'unico pensiero che resta riguardo la politica è

VA BENE! TOGLIETECI PURE I SOLDI, LA CULTURA, LA DIGNITA', LA SALUTE, IL FUTURO NOSTRO E DEI NOSTRI SVENTURATI EREDI.

LASCIATECI, PER FAVORE, ALMENO LE FAVOLE!


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domenica 26 ottobre 2008

Revisioresistenza

La politica, a fasi alterne, mi annoia, o mi fa incazzare. Le caricature mi vengono uno schifo. Ma i commenti dei compagni Giordano e Barrocu al post precedente hanno ispirato questa agghiacciante visione di fanta-collaborazionismo che non ho resistito a condividere... visione che sicuramente non rende giustizia al povero Spike, pur colpevole a mio avviso di radicalismo e superficialità, e rende invece appieno le mie ansie e preoccupazioni (in aumento esponenziale col passare del tempo)sull'attuale situazione umanistica del Bel Paese. Forse ci farò su un post. Nel frattempo, naturalmente...eia eia alalà!
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lunedì 13 ottobre 2008

Sospensione dell'Incredulità O.O

Da sempre sono abituata a giudicare qualunque forma artistica ( e molte volte anche i rutilanti avvenimenti della mia vita ) attraverso una sana e Volontaria Sospensione dell’Incredulità, meraviglioso strumento che permette a chi ne fa uso di abbandonare i fastidiosi sentieri della critica e della logica per godersi appieno l’opera d’arte in questione.
Ora, senza scomodare il buon vecchio Coleridge o l'amato Tolkien, Magritte o Philip Dick, vorrei provare ad applicare questo geniale procedimento intellettivo all’ultimo capolavoro di Spike Lee, MIRACOLO A SANT’ANNA

Dimentichiamo, quindi, caro Spike, in favore del senso di fiabesco romanticismo che sicuramente volevi spargere nelle sale, la logica secondo cui difficilmente durante la seconda guerra mondiale un soldato di qualsivoglia nazionalità, in missione ricognitiva nelle valli toscane, sporco, stremato, affamato e impaurito, se ne sarebbe andato in giro con una testa di marmo “portafortuna” pesante 10-15 Kg appesa alla cinta dei pantaloni…

Per un attimo dimentichiamo anche di chiederci se prima di partire dalla terra natia i coraggiosi soldatoni a stelle e strisce della Brigata Buffalo (tutti rigorosamente neri tranne l’unico stronzo della Brigata, che guarda caso detiene il comando), hanno frequentato un corso lampo di lingua italiana per comunicare senza problemi con i contadini toscani, o se le scelte italiane di doppiaggio sono state così scellerate da non rispettare le intenzioni linguistiche originali (che dovevano comunque essere abbastanza confuse)

Non fossilizziamoci neppure sulle macroscopiche inesattezze storiche che hanno fatto tanto arrabbiare le Associazioni di Ex Partigiani, frutto non tanto di una consapevole volontà revisionista quanto di semplice superficialità e pigrizia nel documentarsi, talmente pretestuose e improbabili da risultare quasi comiche( eccidio di Sant’Anna colpa di un tradimento partigiano, diretta radio da Berlino di una sedicente porno-annunciatrice che accende fascine razziali nei cuori dei soldati neri incitandoli a disertare, ufficiali tedeschi che recitano Pascoli con le lacrime agli occhi, donne italiane appostate nelle loro casupole in attesa solo di un maschione nero che dia soddisfazione alle loro voglie represse, non importa chi, uno vale l’altro, che si sa, soprattutto in quel senso, tra i neri vale un innegabile principio di uguaglianza…)

Dimentichiamo insomma la totale decontestualizzazione della solita polemica pseudo-anti-razzista a te tanto cara, impiantata su uno sfondo storico che non le appartiene, che viene descritto con sufficienza, ignoranza e totale mancanza di rispetto, e all’interno del quale risulta irritante e cavillosa...potevi allora girare l’ennesimo film sulle piantagioni di cotone con il pronipote di Kunta Kinte al posto del bambinello toscano, o potevi a maggior chiarimento della trama intitolare il film BUFFALO DAVANTI E DIETRO TUTTI QUANTI...
O potevi magari, caro Spike, armarti di fantasia e girare un film che NON parlasse del riscatto dell’orgoglio nero contro il demoniaco potere dei bianchi, considerando che quando l’hai fatto hai partorito capolavori di rara bellezza!!

Ora, giacchè siamo arrivati fin qui privi di memoria contenutistica, dimentichiamo anche un’impalcatura stilistica inesistente, un susseguirsi di scene slegate tra loro a livello tematico e visivo, un uso approssimativo della musica, della fotografia, degli ambienti, degli attori, una sceneggiatura costituita per metà dalle parole “DIO”, “GESU’ CRISTO”, “BIANCO” e “NEGRO” buttate lì a caso, e per l’altra metà da dialoghi di stucchevolezza e banalità quantomeno imbarazzanti…

Infine, tirando le somme, mi sento di garantire a chi volesse andare a vedere questo film, che se riuscirà a guardarlo dimenticandosi la logica secondo cui è veramente una cagata pazzesca, lo troverà senz’altro bello e commovente.
In caso contrario…risparmiate i soldi del biglietto e affittatevi un film di Clint Eastwood.

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