Poi non se ne è fatto nulla.
Cio nondimeno, mentre seduta al balcone di casa, osservo la bufera di vento e grandine che si offre ai miei occhi di goduta spettatrice, ho una fugace ed apocalittica visione di quello che mi sono persa:
tovaglie che lottano disperatamente contro il peso del pentolame, decise a prendere il meritato posto nell'Alto dei Cieli, alberi che muggiscono furiosamente tutto attorno allo stupore dei malati e ai canti goliardici dei finto-sani, vorticanti colonne di foglie e fiori strappati alla madre-pianta, che vagano ubriache nel bel mezzo della fiesta , ortaggi e braciole fluttuanti che per uno studiato gioco di prospettive vanno a sostituirsi alle facce attonite dei commensali come in un dipinto di Magritte...
Peccato.
Come consolazione per non aver preso parte a cotanta magnificenza, decido di fare esercizi di lingua giapponese.
Il panorama al mio balcone, questo:
2 commenti:
...ma alla fine il ferragosto faettaro non è stato poi così apocalittico...
ah...no? quindi non mi sono persa lo spettacolo del tuo corpo seduto a tavola con una braciola al posto della testa?...meno male ^O^
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