venerdì 15 agosto 2008

Ukiyo-e

Avrei dovuto trascorrere il ferragosto come addetta alla spesa nonchè commensale alla tavola di una comunità-ricovero per malati psichiatrici, sistemata nel cortile e imbandita presumibilmente con maialini arrosto, salsicce al finocchietto, lunghi spiedi sfrigolanti...in compagnia di malati, operatori e volontari provenienti dai 4 angoli del pianeta europa...
Poi non se ne è fatto nulla.
Cio nondimeno, mentre seduta al balcone di casa, osservo la bufera di vento e grandine che si offre ai miei occhi di goduta spettatrice, ho una fugace ed apocalittica visione di quello che mi sono persa:
tovaglie che lottano disperatamente contro il peso del pentolame, decise a prendere il meritato posto nell'Alto dei Cieli, alberi che muggiscono furiosamente tutto attorno allo stupore dei malati e ai canti goliardici dei finto-sani, vorticanti colonne di foglie e fiori strappati alla madre-pianta, che vagano ubriache nel bel mezzo della fiesta , ortaggi e braciole fluttuanti che per uno studiato gioco di prospettive vanno a sostituirsi alle facce attonite dei commensali come in un dipinto di Magritte...
Peccato.
Come consolazione per non aver preso parte a cotanta magnificenza, decido di fare esercizi di lingua giapponese.

Il panorama al mio balcone, questo:

2 commenti:

calo ha detto...

...ma alla fine il ferragosto faettaro non è stato poi così apocalittico...

Ila ha detto...

ah...no? quindi non mi sono persa lo spettacolo del tuo corpo seduto a tavola con una braciola al posto della testa?...meno male ^O^