lunedì 13 ottobre 2008

Sospensione dell'Incredulità O.O

Da sempre sono abituata a giudicare qualunque forma artistica ( e molte volte anche i rutilanti avvenimenti della mia vita ) attraverso una sana e Volontaria Sospensione dell’Incredulità, meraviglioso strumento che permette a chi ne fa uso di abbandonare i fastidiosi sentieri della critica e della logica per godersi appieno l’opera d’arte in questione.
Ora, senza scomodare il buon vecchio Coleridge o l'amato Tolkien, Magritte o Philip Dick, vorrei provare ad applicare questo geniale procedimento intellettivo all’ultimo capolavoro di Spike Lee, MIRACOLO A SANT’ANNA

Dimentichiamo, quindi, caro Spike, in favore del senso di fiabesco romanticismo che sicuramente volevi spargere nelle sale, la logica secondo cui difficilmente durante la seconda guerra mondiale un soldato di qualsivoglia nazionalità, in missione ricognitiva nelle valli toscane, sporco, stremato, affamato e impaurito, se ne sarebbe andato in giro con una testa di marmo “portafortuna” pesante 10-15 Kg appesa alla cinta dei pantaloni…

Per un attimo dimentichiamo anche di chiederci se prima di partire dalla terra natia i coraggiosi soldatoni a stelle e strisce della Brigata Buffalo (tutti rigorosamente neri tranne l’unico stronzo della Brigata, che guarda caso detiene il comando), hanno frequentato un corso lampo di lingua italiana per comunicare senza problemi con i contadini toscani, o se le scelte italiane di doppiaggio sono state così scellerate da non rispettare le intenzioni linguistiche originali (che dovevano comunque essere abbastanza confuse)

Non fossilizziamoci neppure sulle macroscopiche inesattezze storiche che hanno fatto tanto arrabbiare le Associazioni di Ex Partigiani, frutto non tanto di una consapevole volontà revisionista quanto di semplice superficialità e pigrizia nel documentarsi, talmente pretestuose e improbabili da risultare quasi comiche( eccidio di Sant’Anna colpa di un tradimento partigiano, diretta radio da Berlino di una sedicente porno-annunciatrice che accende fascine razziali nei cuori dei soldati neri incitandoli a disertare, ufficiali tedeschi che recitano Pascoli con le lacrime agli occhi, donne italiane appostate nelle loro casupole in attesa solo di un maschione nero che dia soddisfazione alle loro voglie represse, non importa chi, uno vale l’altro, che si sa, soprattutto in quel senso, tra i neri vale un innegabile principio di uguaglianza…)

Dimentichiamo insomma la totale decontestualizzazione della solita polemica pseudo-anti-razzista a te tanto cara, impiantata su uno sfondo storico che non le appartiene, che viene descritto con sufficienza, ignoranza e totale mancanza di rispetto, e all’interno del quale risulta irritante e cavillosa...potevi allora girare l’ennesimo film sulle piantagioni di cotone con il pronipote di Kunta Kinte al posto del bambinello toscano, o potevi a maggior chiarimento della trama intitolare il film BUFFALO DAVANTI E DIETRO TUTTI QUANTI...
O potevi magari, caro Spike, armarti di fantasia e girare un film che NON parlasse del riscatto dell’orgoglio nero contro il demoniaco potere dei bianchi, considerando che quando l’hai fatto hai partorito capolavori di rara bellezza!!

Ora, giacchè siamo arrivati fin qui privi di memoria contenutistica, dimentichiamo anche un’impalcatura stilistica inesistente, un susseguirsi di scene slegate tra loro a livello tematico e visivo, un uso approssimativo della musica, della fotografia, degli ambienti, degli attori, una sceneggiatura costituita per metà dalle parole “DIO”, “GESU’ CRISTO”, “BIANCO” e “NEGRO” buttate lì a caso, e per l’altra metà da dialoghi di stucchevolezza e banalità quantomeno imbarazzanti…

Infine, tirando le somme, mi sento di garantire a chi volesse andare a vedere questo film, che se riuscirà a guardarlo dimenticandosi la logica secondo cui è veramente una cagata pazzesca, lo troverà senz’altro bello e commovente.
In caso contrario…risparmiate i soldi del biglietto e affittatevi un film di Clint Eastwood.

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4 commenti:

calo ha detto...

...che poi fra l'altro il vecchio Clint sarà pure uno sporco "destro",repubblicano e pistolero,che non farà campagna elettorale per Obama e non ha messo nessun nero a sollevare la bandiera yankee di "Flags of our fathers" ad Iwo Jima (però se non sbaglio c'è un pellerossa che non se la passa così bene...),ma che soprattutto nel film successivo "Letters from Iwo Jima" ha fatto uno dei più toccanti ed antiretorici film bellici degli ultimi anni...alla fine Spike avrebbe dovuto essere un pò meno arrogante,chè a fare il primo della classe sempre e comunque alla fine si rischia di bruciarsi i peli del culo (perdona il francesismo)...comunque per disintossicarsi consiglio oltre alla pellicola del Clint appena citata la visione de "La sottile linea rosa"di Malick!

Ila ha detto...

ma infatti la mia rancorosità non dipende dal fatto che il film è semplicemente brutto...quello sarebbe stato un peccato veniale...sono la superficialità con cui ha affrontato l'argomento e l'arroganza con cui ha risposto alle critiche che mi hanno fatto davvero arrabbiare...ma poi che palle! Possibile che Spike Lee non abbia nient'altro di cui parlare che non il raffronto uomo bianco-uomo nero?!! Imparasse da Clint Eastwood se non l'umiltà almeno un po' di ecletticità!

calo ha detto...

...alla fine sai cos'è Spike? è proprio un piciu...e leggo sul giornale di oggi che sta per uscire pure un film tratto da "Il sangue dei vinti" di Pansa...apposto siamo!

a.g.barrows ha detto...

alè dai che se va di moda la revisioresistenza anche al cinema siamo apposto!!!
così poi una volta sul grande schermo le stronzate coi tedeschi buoni e i partigiani stronzi che sparano ai repubblichini bambini in lacrime diventeranno verità assolute e così ci leviamo finalmente dai coglioni il 25 aprile, la benedicta, bella ciao, icardi che conciona davanti al classico (su quest'ultimo però....quasi che farei carte false anche io)
oh! eccetereccetera
CHETRISTEZZA!!!!
mannaggiasspaiklì...